sabato 27 ottobre 2012

Il terremoto vien di notte...

Una gentile lettrice del mio blog mi chiede se i terremoti vengono più spesso di notte.
No, solo i piu recenti (Pollino, Emilia, Aquila) sono venuti di notte.
I le scosse principali di Umbria-Marche e San Giuliano sono stati di mattina, quello dell'Irpinia verso sera.
Si può vedere la distribuzione quasi uniforme dei terremoti in funzione dell'orario nella figura qui sotto fatta utilizzando il catalogo CPTI dell'INGV.

venerdì 26 ottobre 2012

Terremoto magnitudo 5 sul Pollino

Stanotte la sequenza sismica del Pollino ha stabilito un nuovo valore di magnitudo massima superando per la prima volta la soglia di magnitudo 5.
La scossa è stata seguita da numerose scosse di assestamento come si vede dal sismogramma della stazione sismica di Matera:

La scossa di questa notte porta con sè una buona ed una cattiva notizia.
La cattiva è che il tasso di produttività della sequenza è ancora aumentato, raggiungendo diverse centinaia di scosse M>1 per 24 ore, ed il tempo che passa tra due eventi principali della sequenza si è ancora accorciato, come si vede dal grafico qui sotto:

La buona notizia è che la popolazione ha reagito molto bene, mettendo a frutto il lavoro di informazione fatto durante un anno dai volontari di Protezione Civile. Non dimentichiamo che la campagna Terremoto: io non rischio del 13/14 ottobre è stata conclusa dal Capo Dipartimento di Protezione Civile proprio a Rotonda.
Ieri sera, prima della scossa il TGR della Basilicata ha mandato in onda un servizio proprio da Rotonda dove i cittadini ed il loro sindaco mostrano di avere ben compreso come comportarsi prima e durante un terremoto per ridurne le conseguenze.




mercoledì 24 ottobre 2012

Terremoto, io non rischio


Mi sono accorto solo ora che mi era rimasto in bozza. Lo pubblico ora perchè dopo la sentenza dell'Aquila mi sembra giusto far capire cosa si fa per comunicare il rischio sismico.


Terremoto – Io non rischioSabato 13 e domenica 14 ottobre, 1.500 volontari di dodici organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile saranno in oltre cento piazze in quasi tutte le regioni italiane per l’iniziativa “Terremoto – io non rischio”, la campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico nata da un’idea del Dipartimento della Protezione civile e di Anpas, e realizzata in collaborazione con Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in accordo con i Comuni e le Regioni coinvolte.
I volontari, formatisi negli scorsi mesi sul tema del rischio sismico, saranno nelle piazze per distribuire materiale informativo, per sensibilizzare i propri concittadini a informarsi sul livello di pericolosità del territorio dove vivono, per dare indicazioni su come svolgere una corretta prevenzione e ridurre la vulnerabilità sismica delle costruzioni.
Come membro del comitato organizzatore sarò in giro per le piazze del Nord-Est (Udine, Pordenone, Vittorio Veneto, Belluno) .
Mentre faccio tanti auguri ai volontari che si sono impegnati in questi mesi per la riuscita dell'iniziativa, invito tutti i lettori di questo blog a visitare uno stand nella piazza più vicina a loro.
L'elenco di tutte le piazza si trova sul sito www.iononrischio.it



La sentenza di condanna della CGR all'Aquila

Mi ero ripromesso di non commentare la sentenza dell'Aquila, ma notoriamente non riesco mai a tenere per me quello che penso...quindi tanto valeva dirlo in diretta a Radio3.
La puntata si può acoltare a questo link.

domenica 14 ottobre 2012

Il frettoloso accorpamento degli enti di ricerca

La proposta di accorpamento di tutti gli enti di ricerca potrebbe essere una buona idea, ma richiede tempi di realizzazione molto più lunghi e meditati. Se fatta senza preavviso come nella bozza di decreto che circola in queste ore, avrebbe conseguenze deleterie. Tra amministrazione controllata, nomina dei nuovi vertici, redazione dello statuto si avrebbero 210 gg di inoperatività totale. Poi bisogna vedere in quali tempi il nuovo governo varerà le norme attuative. Molti contratti in essere con le imprese andranno persi perchè non è prevista la trasferibilità a terzi del credito. La maggior parte dei contratti con la UE vengono rescissi se cambia la compagine dei proponenti, mentre solo alcuni casi si potrebbe accedere ad una lunga procedura di rinegoziazione. In queste condizioni la competitività e la credibilità della ricerca italiana all'apertura di Horizon2020 sarebbero ridotte a zero e sarebbe molto diffcile essere accettati nei consorzi che si stanno formando, che richiedono stabilità e certezze.
Altri tre "dettagli":
1) la chiusura di INGV, INOGS ed ISPRA (ci sono anche loro e l'ENEA nella bozza) porterebbe a possibili perdite di funzionalità delle reti di monitoraggio sismico, vulcanico, mareografico e delle frane.
2) la cessazione dei finanziamenti da imprese ed UE porterebbe alla impossibilità di rinnovare i contratti ai giovani ricercatori a tempo determinato che gravano prevalentemente su queste tipologie di fondi. La fuga dei cervelli conseguente sarebbe massiccia ed inarrestabile
3) fare questo accorpamento indiscriminato mentre la tanto auspicata Agenzia per la Valutazione (ANVUR) sta esaminando quali enti siano più produttivi ed efficaci di altri getta il sospetto che si voglia evitare finalmente un giudizio sul merito.
Se siete d'accordo per bloccare il decreto, fatelo sapere al Ministero andando a questo sito  e cliccate su "sono d'accordo"

martedì 2 ottobre 2012

Gestione psicologica della crisi sismica del Pollino

D ...lavoro a Rotonda ed abito a Mormanno, credo Le abbia già fatto intuire quale il motivo della mail. Leggo spesso il Suo blog e spesso mi è capitato di sentire i suoi interessanti interventi. Stiamo vivendo un incubo da quasi 2 anni e stanotte abbiamo avuto veramente paura! Non ho domande da farLe perchè le risposte le abbiamo già. Sappiamo che i terremoti non si possono prevedere, conosciamo il protocollo della Protezione Civile in caso di evacuazione, sappiamo come comportarci a casa, in ufficio e a scuola durante la scossa, sappiamo che attiene ad ognuno di noi mettere in sicurezza le nostre abitazioni, ma nessuno ci dice come affrontare questo momento di forte stress psicologico che sta condizionando le nostre vite logorandole. Vorremmo anche più informazione, i giornali si limitano ad elencare il numero di scosse e le magnitudo, le televisioni idem, tranne qualche Suo autorevole passaggio non c'è stato nessun approfondimento. Non si vuole creare allarme? Le assicuro, caro Professore, che siamo già fortemente allarmati.Oppure, come dice anche Lei, essendo in un territorio poco antropizzato non fa tanto notizia!

R Il problema della gestione psicologica delle emergenze è molto sentito ma purtroppo sono pochi gli specialisti disponibili.
Posso segnalarle il materiale preparato dal gruppo Psicologi per l'Emergenza dell'Università di Bologna in occasione del terremoto in Emila, che si può scaricare cliccando qui.
Quanto alla sequenza del Pollino, le scosse di questa notte hanno raggiunto nuovamente i massimi di produttività della sequenza, come si vede dal disegno qui sotto:
Quanto agli epicentri delle ultime ore (in verde nel disegno sotto) sono al confine tra l'attività dello scorso ottobre-novembre (in giallo) e quella di agosto-settembre (in nero), lasciando la zona di "buco" con la sequenza di maggio (arancione)


lunedì 24 settembre 2012

Video intervista sullo sciame sismico del Pollino

Per i pigri che preferiscono la TV alla lettura, è disponibile cliccando qui il video di una mia intervista al TGR sullo sciame sismico nel Pollino.



mercoledì 5 settembre 2012

Cosa succede sul Pollino?

La sequenza sismica del Pollino continua, con oltre 2000 scosse sopra magnitudo 1 e ormai centinaia avvertite dalla popolazione.
Coeme si vede nel grafico qui sotto, la sequenza di Novembre-Dicembre era stata caratterizzata da un numero di scosse per giorno che si era mantenuta più o meno costante.
La scossa più forte a Maggio era stata seguita da una diminuzione del numero di scosse per unità di tempo come accade per i mainshock (scosse principali) seguite dagli aftershocks (scosse di assestamenti) e come sta accadendo in Emilia.
La ripresa di attività di Agosto sembrava assomigliare come evoluzione a quella di Maggio, con un tasso di eventi in calo, ma in questi ultimi giorni il numero di scosse per giorno è tornato a salire assomigliando maggiormente alle fase di attività dello scorso Novembre.



giovedì 30 agosto 2012

Domande sulla comunicazione del rischio sismico

Sono una studentessa del master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza dell’Univeristà di Ferrara e sto scrivendo un articolo sulla comunicazione del rischio sismico. 
Vorrei porle alcune domande:
– puo’ la comunicazione mitigare il rischio sismico ed evitare quindi la perdita di vite umane, e come?

La consapevolezza dei rischi e la conoscenza dei comportamenti da adottare prima, durante e dopo una calamità sono l'unico modo per evitare che un evento naturale estremo si trasformi in catastrofe

- com’è gestita la comunicazione del rischio sismico in Italia e in altri Paesi a rischio? Quali sono le principali differenze?

All'estero esistono strutture molto più organizzate e soprattutto molto più finanziate, tipo lo SCEC Communication, Education and Outreach project.
In Italia esiste da tempo un progetto per le scuole  e dall'anno scorso è iniziata in via sperimentale una campagna di informazione alla popolazione basata sull'impiego di volontari che quest'anno porterà ad almeno 100 incontri in piazza.

- esistono delle linee guida/best practices per la comunicazione del rischio sismico nei confronti dei cittadini e della stampa?

No.

– i social media possono costituire uno strumento valido per questo tipo di comunicazione e in che modo?

Sì, se usati bene da professionisti e ricercetori che comunicano correttamente notizie attendibili.
No, se danno troppo spazio a catastrofisti e propalatori di leggende urbane.

- cosa si fa oggi in termini di educazione/comunicazione nelle zone più a rischio in Italia (Calabria, Basilicata, Campania, ecc.)?

Queste zone sono state e saranno interessate dalla campagna nazionale Terremoto:Io non rischio. Durante la sequenza sismica sul Pollino si è tentato un esperimento di  comunicazione in emergenza i cui risultati sono stati recentemente presentati ad un convegno in un poster visibile qui.

- cosa è stato fatto e cosa non ha funzionato a suo avviso nella comunicazione durante il terremoto de L’Aquila e quello in Emilia? In che modo secondo lei la comunicazione potrebbe essere migliorata?

Credo che la comunicazione sul rischio sismico debba passare per il riconoscimento del fatto che quello da cui dobbiamo proteggere e su cui dobbiamo informare la popolazione sono le conseguenze del terremoto. Anni di esperienza mi fanno sospettare che complesse nozioni di tettonica e sismologia sulle sorgenti dei terremoti o la propagazione delle onde non servono alla popolazione per salvarsi quanto semplici messaggi su dove e come sia meglio costruire le proprie abitazioni, cosa possono  fare le moderne tecnologie per identificare le aree e gli edifici più a rischio, come intervenire per ridurre il rischio.

giovedì 23 agosto 2012

Ancora alta la "febbre sismica" del Pollino

Lo sciame sismico del Pollino continua a mutare aspetto rendendo difficile il confronto con quanto accaduto in precedenza. Dopo la scossa principale del Maggio scorso, il numero di eventi era rapidamente diminuito. Dopo la scossa di 3.7 del giorno 20 c'è stato un analogo accenno di diminuzione del tasso giornaliero di eventi, ma oggi c'è stata una impennata nel numero di terremoti che ha fatto nuovamente risalire il tasso di attività.