sabato 16 aprile 2011

Christchurch field trip - 3

Oggi ho visitato la zona costiera dove ci sono stati molti danni a causa dei crolli in roccia. Le falesie a picco di roccia vulcanica fratturata non hanno retto ad accelerazioni che in alcuni casi hanno superato 1g.
Le foto mostrano danni ad abitazioni (alcuni purtroppo fatali) nelle località di St. Andrew Hills, Sumner e Redcliffs. Da notare nella terza foto l'uso creativo dei containers come barriere paramassi provvisiorie.







venerdì 15 aprile 2011

Christchurch field trip - 2

Il terremoto del 22 febbrraio ha causato tutte le possibili deformazioni permanenti del terreno: liquefazione, fratture, crepe negli argini, cedimento delle spalle dei ponti. Le figure seguenti illustrano queste tipologie.


La corsia di sinistra prima era al livello dei sacchetti di sabbia che ridisegnano l'argine originale.

 Fratture negli argini del fiume Avon






Queste tre immagini zono nella zona dell'ANZAC Bridge. Nella prima si vede che il cedimento delle spalle del ponte non lascia più due lampioni paralleli tra di loro


questo è il ponte ferroviario di Heathcote Valley prima del tunnel che collega Christchurch al Porto di Lyttleton. Il traffico merci è intenso ed il ponte è tenuto in piedi da rinforzi in acciao.


Oggi ho visitato Lyttleton, la piccola città portuale che coincide con l'epicentro della scossa principale. Anche qui come a Christchurch i danni peggiori si sono verificati agli edifici in muratura, molti dei quali risalenti alla fine dell'800 e quindi di grande importanza storica per una nazione giovane che li aveva accuratamente preservati. Alcuni danni significativi sono illustrati dalle foto seguenti.






giovedì 14 aprile 2011

Terremoto a Christchurch, visita ai siti colpiti

Da ieri sono in Nuova Zelanda per studiare gli effetti del terremoto di Christchurch, Da domenica, grazie ai colleghi della University of Canterbury potrò visitare la zona rossa. Già da oggi ho potuto farmi una idea dei danni, degli episodi di liquefazione e fratturazione del terreno ed effettuare alcune misure di vibrazione ambientale per verificare se le frequenze del terreno sono rimaste le stesse di uno studio pubblicato sul BSSA nel del 1994.
Nelle foto dei danni, interessanti le ultime due che mostrano come il terremoto abbia coinvolto anche edifici in costruzione ed opere provvisionali installate dopo l'evento di settembre.





I residui dei vulcanetti di fango della liquefazione e delle fratture nel terreno sono ancora molto ben visibili dopo un mese e mezzo dal terremoto.




L'ultima immagine riguarda le misure HVSR fatte nei pressi della liquefazione e frattura a poca distanza l'una dall'altra visibili nelle fotografie.