sabato 20 dicembre 2014

Conviene andarsene dal Chianti?

D.  Secondo lei merita lasciare la zona del Chianti per andare in una seconda casa nel Mugello ? Infatti questa zona è a più elevato rischio sismico e potrebbe esserci una correlazione tra le due zone? 

R. Bella domanda, ma per rispondere bisogna innanzitutto evitare di confondere rischio e pericolosità. Il rischio coinvolge non solo la probabilità che avvenga un terremoto (pericolosità) ma anche quanto sono in grado di resistere o meno gli edifici (vulnerabilità). La mappa qui sotto è presa del sito della Protezione Civile e forsnice una stima, basata su dati ISTAT di qual è nei comuni italiani la percentuale di abitazioni in classe A di vulnerabilità (contrariamente all'efficenza energetica, qui la classe A è la peggiore, sono edifici che si possono danneggiare anche per terremoti non molto forti)

Questo significa che non è detto che una casa nel Mugello sia a maggiore rischio che nel Chianti. Se la casa è stata costruita con criteri antisismici nel Mugello, mentre nel Chianti non è progettata per resistere ai valori di norma sismica, la casa nel Mugello ha un rischio più basso. Bisogna poi considerare anche l'effetto dei terreni di fondazione. I sedimenti soffici (sabbie, argille) amplificano il moto del suolo molto più dei suoli rigidi e delle rocce. Quindi "nel Mugello" è un po' vago. Se la casa è sui versanti della valle, a parità di vulnerabilità rischia meno che se sta sul fondovalle. I bacini chiusi, come il Mugello, soffrono poi anche di una amplificazione dovuta all'intrappolamento delle onde sismiche nel fondovalle.
La buona notizia è che questi fenomeni di amplificazione, così come altri casi di instabilità del terreno dovuti al terremoto (frane, cedimenti, liquefazione) possono essere previsti in anticipo rispetto al terremoto. Da tre anni, e fino al 2017, ci sono fondi del Dipartimento Protezione Civile distribuiti agli enti locali perchè facciano realizzare le mappe di microzonazione. La Regione Toscana pubblica sul suo sito la mappa dello stato di avanzamento degli studi (vedi mappa sotto), e quelli già approvati sono pubblici e scaricabili cliccando qui.

Il mio consiglio quindi è di chiedere un parere sui due edifici ad un ingegnere per la sicurezza strutturale ed ad un geologo per i terreni di fondazione , allo stesso modo in cui ci rivolge ad un medico specializzato per prevenire le malattie. Potendo prevedere gli effeti di un terremoto (amplificazioni del terreno e danni alle strutture) dovremmo uscire dal falso problema della previsione del "quando" e concentrarci sulla prevenzione del rischio sismico.
Quanto al problema della correlazione tra terremoti, posso citare quello che rispose Charles Richter ad un giornalista.
"Prof. Richter, il terremoto avvertito questa notte in California era previsto?"
"Non ancora".
A posteriori, quelli che "io l'avevo previsto" spuntano come porcini dopo una pioggia di fine estate, ma la verità è che nessuna delle correlazioni proposte tra zone sismiche in molti articoli sinora pubblicati era stata riconosciuta e pubblicata a priori. Ciò non toglie che siano state proposte evidenze anche molto serie, ma nessuno è in grado di dire oggi che ad ogni terremoto nella zona A corrisponderà tra 1, 10 o 100 giorni un terremoto nella zona B. Un esempio di correlazione tra i margini nord e sud della Pianura Padana è stato pubblicato recentemente. Ne parlo in coda a questo articolo su Sapere.





venerdì 19 dicembre 2014

Terremoto nel Chianti e sismobufale

Da ieri è in corso uno sciame sismico nel Chianti che ha fato registrare finora una magnitudo massima di 4. L'INGV ha localizzato finora oltre 130 scosse la cui distribuzione spaziale è riportata nella figura seguente.


La mappa delle scosse ci da modo di discutere delle sismobufale che non mancano mai in queste occasioni. Ecco un post apparso su FB questo pomeriggio:



Posto che il sistema HAARP non ha nulla a che fare con i terremoti ed è inoltre stato chiuso da mesi, la motivazione del bischero di turno è che i terremoti sono troppo allineati per essere naturali. Come i siti di meteobufale storpiano a loro piacimento i dati ufficiali dei modelli meteo, così tutte queste inutili app che prendono i dati da siti ufficiali in Italia, in Europa o nel mondo massacrano i dati veri. L'allineamento che compare è dovuto al fatto che come si vede nella tabella gli epicentri sono forniti con solo due cifre decimali, mentre la precisione dei dati INGV è molto maggiore. Se forzo i dati di latitudine o longitudine a sole sue cifre dopo la virgola allineo i dati a questi valori e perdo la possibilità di distribuirli tra i valori. Per essere pratici, 1 centesimo di grado di latitudine equivale a oltre 1 km, e quindi ottengo un finto reticolo con questo passo. Diffidate degli spacciatori di dati manipolati e informatevi solo su siti di enti di ricerca pubblici.
Tornando alla sequenza in atto, è interessante vedere come la magnitudo massima sia cresciuta linearmente nel tempo fino alla scossa di magnitudo 4, mentre il tasso di attività è andato via via aumentando (vedi figura).




Al momento sembra che le scosse registrate si comportino come aftershock della principale.
Se questo comportamento proseguirà nelle prossime ore diventerà sempre più improbabile un superamento delle magnitudo già registrata, ma al momento è troppo presto per dirlo.
E' comprensibile che qualcuno non si senta al sicuro nella propria abitazione e che voglia trascorrere qualche ora ancora all'aperto. non bisogna però comportarsi come le persone nella foto qui sotto:


Le persone che non si sentono sicure in casa dovrebbero stare in un'area di attesa sicura predisposta nel piano comunale di protezione civile. Questi signori stano a pochi metri da un edificio in muratura neanche in buono stato di conservazione, in una via molto la cui larghezza è molto minore dell'altezza degli edifici.
A Lorca nel 2011 le persone uscirono in strada per un terremoto di magnitudo poco superiore a 4, e quando poche ore dopo arrivò il terremoto con magnitudo 5.2, 9 persone morirono per la caduta di parti non strutturali.
Infine, le sequenze che non fanno danni ma attirano l'attenzione dovrebbero essere occasione per fermarsi a riflettere su piccole ma efficaci misure di autoprotezione.
Questa sequenza è in una zona sismica che in passato ha generato anche terremoti che hanno fatto danni. Quante delle cantine del Chianti hanno messo in sicurezza la loro produzione vinicola? Non ci avevano pensato neanche in California, dove durante il recente terremoto nella Napa Valley ci sono stati 50 milioni di dollari di danni che sarebbero stati evitabili con poche decine di euro di tasselli ad espansione per bloccare botti e scaffali di bottiglie (vedi foto)
Tutti i consigli per l'autoprotezione dai terremoti li trovate qui: http://www.iononrischio.it





domenica 14 dicembre 2014

Regalatevi 99 € di vera prevenzione antisismica


In questi giorni pre-natalizi si discute tra chi le feste di fine anno non le sopporta, chi ci vede solo una occasione di business che ha cancellato il significato simbolico e chi non rinuncerebbe per nulla al mondo a fare e ricevere regali. Si può poi dibattere se un regalo debba essere solo bello o anche utile, e probabilmente tra i regali utili qualcuno avrà pensato a un prodotto che viene molto reclamizzato su vari media: Guardian SeimAlarm, costo 99 €.
Tecnicamente si tratta di un oggetto comunemente disponibile all'estero da anni, ovvero un rilevatore di onde P, le prime ad arrivare dall'epicentro di un terremoto, quelle responsabili di ciò che una volta veniva chiamato “moto sussultorio” e che precedono le onde S, il “moto ondulatorio”, le più pericolose per gli edifici. Le precedono di quanto? Di un secondo per ogni 8 km di distanza dall'ipocentro. Per chi si fosse trovato a L'Aquila il 6 Aprile 2009, il preavviso sarebbe stato di 1 secondo, a Onna di 2, a Castelnuovo di 3 ed a Navelli (la località con danni strutturali gravi più lontana dall'epicentro) di 4 secondi. Supponete di essere svegliati dalla sirena dell'allarme nel cuore della notte. Impieghereste circa un secondo a svegliarvi, uno a realizzare costa sta succedendo ed un altro a scendere dal letto, se siete giovani e reattivi. Il tempo di preavviso se ne è già andato. Il preavviso per fare cosa? Se la casa è sicura dal punto di vista antisismico, non dovete fare nulla se non mettervi a gattoni sotto un tavolo. Se la casa è destinata a crollare, non riuscireste a raggiungere un posto sicuro in tempo. Se la casa è destinata a rimanere in piedi nonostante riporti danni, conviene comunque rimanere all'interno. All'esterno ci si potrebbe trovare esposti a crolli non strutturali (tegole, camini, balconi e terrazzi) che come hanno dimostrato i terremoti di Lorca e Christchurch, avvenuti in pieno giorno, possono causare dal 50 al 90% delle vittime e la gran parte dei feriti. Scappare di casa non è la scelta migliore, a meno che non siate vicinissimi ad una uscita che da su uno spazio aperto (confesso che durante l'aftershock più forte del terremoto dell'Aquila, la sera del 10 aprile, ero a 3 metri da una porta a vetri aperta e molto ampia che dava su un giardino dell'istituto Reiss Romoli, e sono uscito in contemporanea all'arrivo delle S).
Se la vogliamo mettere da un punto di vista più tecnico, esaminiamo il grafico qui sotto, che riporta il tempo di preallarme di sistemi basati sulla differenza S-P in funzione della distanza, confrontato con l'attenuazione degli effetti in funzione della distanza



Si vede che per un terremoto di intensità epicentrale del nono grado macrosismico, l'area dove si verificano molti crolli ha un raggio di circa 15 km equivalente ad un tempo di preallarme massimo S-P pari a meno di 2 secondi. L'area dove si verificano sporadici crolli ha un tempo di preallarme massimo fino a 3.5 secondi. L'area dove si avranno lievi danni senza crolli concede da 3.5 a 5 secondi. Tempi più lunghi danno il preavviso dove non serve a nulla, se non a scatenare potenziale panico. Del resto si parla solo di attendere le onde S, ma non di sapere quanto sarà forte il terremoto, e quindi c'è la possibilità di creare allarme eccessivo a persone che percepiranno il terremoto ma senza che questo possa fare danni.
Volete farvi un regalo utile per la vostra sicurezza spendendo bene i vostri 99 €, ma forse anche meno? Seguite i consigli per l'auto protezione domestica che trovate su Io non Rischio – Terremoto e metteteli in pratica. In un negozio di fai da te trovate tutto quello che vi serve per fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti, fissare gli oggetti pesanti sui ripiani (come il televisore) con del nastro biadesivo, installare un fermo per l’apertura degli sportelli dei mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri, comprare uno zainetto e metterci dentro una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile. Seguite anche gli altri consigli (gratuiti) su come informarvi e far valere i vostri diritti in materia di protezione. Oppure compratevi l'oggetto tecnologico di cui sopra (tra l'altro sospettato di pubblicità ingannevole) e alzatevi dal letto al suo allarme,  scappate al buio (la luce è andata via per la scossa) correndo a piedi nudi sui vetri dei bicchieri caduti dalla credenza, inciampando nel televisore rotto e terminando la vostra corsa sotto le tegole che stanno scivolando dal tetto.