martedì 9 febbraio 2016

No, le lattine non hanno causato i crolli a Taiwan.

In questi giorni immediatamente seguenti al terremoto a Taiwan si sono letti vari commenti sulle scarse performance sismiche degli edifici, attribuite a cause tipo latte dell'olio al posto delle barre di acciaio nel cemento armato, oppure commenti sui bassi valori registrati del moto del suolo.
Purtroppo questi commenti derivano da interpretazioni di singole foto da parte di non esperti, ovvero a commenti su immagini che non sono dati reali, come le shake maps dell'USGS che sono modelli numerici di estrapolazione a partire da epicentro e magnitudo.
Ora arrivano i primi dati seri e cerificati da esperti locali. Sul sito dell'EERI è possibile scaricare un ottimo rapporto preliminare.
Dal rapporto si evince che:
1) le accelerazioni al suolo sono state tutt'altro che moderate, superando il 35%g (oltre 340 cm/s2, vedi figura più sotto);
2) solo 10 edifici hanno riportato crolli o gravi danni;
3) gli edifici intatti ma inclinati hanno subito cedimenti fondazionali a causa della liquefazione del terreno e sono tutti vicino ad un fiume;
4) la maggior parte dei crolli sono stati attribuiti a meccanismi di piano soffice in edifici costruiti prima delle norme antissimiche emesse dopo il terrempto di Chi-Chi;
5) le famigerate lattine erano un espediente per alleggerire un pannello non portante e non sono  responsabili del crollo;
6) edifici scolastici che erano stati sottoposti a studi vulnerabilità preliminare ed esclusi dal retrofit si sono comportati come atteso, senza subire danni.