sabato 26 maggio 2012

Nuovi dati sul terremoto in Emilia e miscellanea di domande e risposte

Iniziano ad arrivare dati tecnici importanti sul terremoto in Emilia. La prima parte di questo post è dedicata a questi nuovi dati, la seconda a una serie di domande e risposte.

E' disponibile grazie ad un lavoro congiunto IREA-CNR e INGV la mappa delle deformazioni permanenti dovute al terremoto. Nella mappa qui sotto sono risportati sollevamenti fino a 20 cm in area epicentrale ed è visibile una linea a 45 gradi con comportamento anomalo dovuta a liquefazioni, compattazioni e cedimentoi del vecchio corso del fiume Reno. La pagina di riferimento con tutte le spiegazioni e commenti di dettaglio è raggungibile qui.
Un rapporto con molte immagini sugli effetti di liquefazione è disponibile grazie al Prof. Roberto Romeo dell'Università di Urbino ed è accessibile a  questo indirizzo.


Dall'Ing. Maria Rosaria Gallipoli dell'IMAA-CNR ricevo due HVSR effettuati a Mirandola. Mi comunica il Prof. Albarello dell'Università di Siena che il picco a 0.8-0.9 Hz è caratteristico di tutta l'area, con valori spesso sotto 1 a frequenze più alte e in casi favorevoli si identifica un picco anche a 0.2-0.3 Hz.


Per quanto riguarda l'identificazione della sorgente che si è attivata, ringrazio il Dott. Luca Valensise dell'INGV che he fornito l'immagine sottostante da cui si evince che si è attivato il fronte di sovrascorrimento più avanzato.


Infine, domande e risposte in ordine sparso:

D. mi piacerebbe sapere come mai a distanza di 80 km dall'epicentro a reggio emilia le scosse di assestamento con magnitudo intorno al 4°non vengono avvertite??

R. L'ampiezza delle onde sismche decade in maniera molto rapida con la distanza ed in maniera dipendente anche dalla profondità (vedi il grafico qui sotto da Musson & Jimenez, 2009)


D. riguardo al fango e alla sabbia fuoriuscita a San Carlo e Sant'Agostino qui in tanti hanno fatto un'osservazione che non so se possa essere utile, la strada si è aperta, i marciapiedi sono crepati e la sabbia e salita pressochè dove si troverebbe il vecchio percorso del fiume Reno, da tanti anni deviato.


R. Ieri ed oggi sono stato ad un incontro a Roma dove i colleghi dell'INGV hanno fatto vedere immagini SAR che mettono in mostra le zone sollevate o sprofondate (vedi immagine ad inizio pagina). L'intero paleoalveo del Fiume Reno ha avuto problemi di cedimenti e anche la maggior parte delle liquefazioni sono dovute ai sedimenti molto fini del vecchio corso del fiume.

D. parlavo oggi con un amico, che è convinto che su terreni di tipo alluvionale ci siano differenze tra scosse ondulatorie e sussultorie: onde ondulatorie sarebbero amplificate, mentre quelle sussultorie assorbite.

R.  Innanzitutto non esistono scosse ondulatorie e scosse sussultorie.
Ogni terremoto produce onde compressionali (in cui il suolo si muove lungo la direzione di propagazione dell'onda) ed onde di taglio (in cui il suolo si muove in un piano perpendicolare alla direzione di propagazione dell'onda).
Poichè per motivi che è complicato spiegare le onde sismiche tendono ad emergere vericalmente dal terreno, la parte compressionale viene percepita come "sussultoria" e quella nel piano orizzontale della superficie terrestre come "ondulatoria"
I due tipi di onde, le onde P compressive e le onde S di taglio hano ciascuna la propria amplificazione nei sedimenti. In alcune particolari condizioni, come quella di semdimenti molto profondi anzichè amplificazione si può avere attenuazione.





domenica 20 maggio 2012

Il terremoto in Emilia, il fracking, lo stoccaggio gas

Oggi circola su alcuni blog la notizia che il terremoto in Emilia sia dovuto a operazioni di fracking, ovvero a fratturazione idraulica di rocce poco permeabili ricche in petrolio.
 La notizia è falsa per due motivi 1) non ci sono operazioni di fracking attive in Italia 2) ad indurre terremoti non è tanto la pratica del fracking quanto la reiniezione delle acque reflue utilizzate per la fratturazione (si veda questo recente articolo su di un esempio negli USA).
Nella zona è certo che non ci siano operazioni di fracking dato che ci sono comitati di cittadini molto vivaci ed attenti che si battono contro la realizzazione di un impianto di stoccaggio gas.
Questo era il vero problema: nonostante la faglia fosse stata individuata dall'INGV oltre 10 anni fa (vedi link nel post precedente), alcuni "negazionisti" di cui taccio il nome sostenevano in un rapporto redatto per il proponente dello stocaggio che il problema era secondario o inesistente. Cito testualmente: "Per quanto riguarda il terremoto del 22 febbraio 1346 di M 5.8, localizzato dal catalogo CPTI proprio sull’anticlinale di Mirandola e che erroneamente potrebbe essere attribuito proprio all’attivazione di questa struttura, in realtà bisognerebbe considerarlo ancora incertae sedis ... Il problema che rimane aperto riguarda il comportamento sismogenetico della struttura, poichè la sorgente non è associata ad alcun terremoto storico o strumentale. Può veramente generare terremoti di magnitudo attesa sulla base delle sue dimensioni? Oppure si muove asismicamente?".
Ironicamente, la Regione Emilia Romagna aveva ribadito la sua contrarietà allo stoccaggio con una delibera di pochi giorni fa. Si spera che ora non ci siano più dubbi sulla attività dell'anticlinale della bassa modenese e della possibilità di avere liquefazioni del suolo (un problema per le condotte a pressione che si volevano installare).
E' anche auspicabile che questo terremoto porti ad un ripensamento circa le proposte di stoccaggio gas coincidenti con altre anticlinali sismicamente attive come Soncino nel cremonese e Monte Netto nel bresciano.

Terremoto in Emilia

Un terremoto di magnitudo attorno a 6.0 ha colpito la pianura emiliana questa mattina (le stime variano, fisiologicamente tra 5.9 e 6.1). E' stato preceduto da un foreshock di magnitudo oltre 4 e due giorni fa si era verificata una scossa di magnitudo 2.9. L'ubicazione della sequenza è riportata qui sotto:
La sismicità appare correlata alla faglia ITIS07 del Data Base delle Sorgenti Sismogenetiche dell'INGV. Anche se la sismicità storica associata era scarsa, la faglia era nota come potenzialmente in grado di dare un sisma di magnitudo 5.9. L'articolo che ne parla è scaricabile a questo link.
La figura qui sotto riporta la registrazione effettuata alla stazione sismica MATE. si nota alle 23:12 il foreshock.

Una prima mappa delle intensità compilata da questionari internet è disponibile sul sito del CSEM:

Di seguito ho raccolto alcune immagini di danni postate sui social network da niei amici che vivono in zona.

http://twitter.com/#!/10dannj10/status/204048957092012033/photo/1
http://twitter.com/#!/gluca/status/204057386321842176/photo/1

Camposanto (MO)

Municipio di Sant'Agostino


Crollo della torre di Finale Emilia (MO)