Ieri mattina una scossa di magnitudo
4.2, ha interessato il Matese, seguita da numerose repliche.
La mappa sottostante riporta la
sequenza di dicembre con sovraimposta la odierna ripresa di attività
(pallini rossi). Si può vedere come le due aree di attività si
sovrappongono.
Ancora più interessante la sovrapposizione in profondità. Se sovrapponiamo la distribuzione delle prime scosse con il totale sino ad adesso (rispettivamente in blu e rosso), si vede come le ultime scosse siano andate a riempire un buco tra la fascia più superficiale e quella più profonda (tra i 12 ed i 20 km)
Anche qui gli ultimi eventi rendono più rettilinea la relazione di Gutenberg-Richter.
Questi ultimi eventi confermano quindi le caratteristiche già evidenziate dalla sequenza del Matese: elevato intervallo di profondità e basso coefficiente di G-R (minore di 1) che confermano, come peraltro noto dalla sismicità storica, che si tratta di una zona ad elevato potenziale sismico.