domenica 25 dicembre 2011

Terremoto M=3.3 sul Pollino

Ieri sera si è verificata una scossa di magnitudo 3.3 nell'ambito della sequenza che da mesi interessa la zona Nord-Ovest del massiccio del Pollino. Si tratta della seconda scossa più forte negli ultimi due mesi.
L'immagine sotto riporta tutte le scosse con magnitudo maggiore di 1 registrate dall'INGV.
Il tasso di attività della sequenza è ritornato quasi pari a quello di un mese fa, anche se a rendere difficile queste stime concorre il fatto che ci possono essere variazioni apparenti nel numero di scosse registrate solo dagli strumenti e non avvertiti dalla popolazione. Il rumore prodotto dalle perturbazioni metereologiche e dall'aumentato moto del mare può nascondere molte scosse più piccole. Nella figura sotto è riportata la registrazione del sismometro della stazione sismica di Matera.

Si vede molto bene la scossa principale di ieri, ma si nota anche che le righe continue (ognuna corrisponde a mezz'ora di registrazione) aumentano di spessore nelle ultime ore, a causa della perturbazione che adesso interessa la Basilicata. I terremoti più piccoli non sono più visibili perchè "inghiottiti" dall'aumentato rumore.
Il terremoto di ieri è stato avvertito distintamente dalla popolazioni locali, maggiormente sul versante calabrese tirrenico, come risuta dalla mappa delle intensità resa disponibile dall'INGV  e riportata a questo link.
Per un riassunto delle attività di Protezione Civile si riporta un estratto della rivista Magazine Protezione Civile


La settimana scorsa si sono concluse le attività di formazione dei volontari di protezione civile di numerose associazioni sia della Basilicata che della Calabria (vedi foto sotto).

I volontari formati sono ora a disposizione delle amministrazioni comunali per svolgere attività di informazione alla popolazione. Per il mese di Gennaio è preparazione una esercitazione di Protezione Civile. Ulteriori dettagli sono disponibili  qui.

martedì 20 dicembre 2011

Sequenza sismica Appennino settentrionale

Segnalo agli amici dell'Appenino Tosco-Emiliano che non si devono preoccupare più di tanto per la sequenza sismica in atto da domenica con epicentro nella frazione Pianaccio di Lizzano in Belvedere (BO): temo si tratti del povero Enzo Biagi, lì sepolto, che si agita nella tomba dopo avere letto le ultime dichiarazioni di Minzolini.


sabato 10 dicembre 2011

Aggiornamenti sequenza sismica del Pollino

Finamente un po' di tempo per un aggiornamento sulla sequenza e su quello che la Protezione Civile ha fatto e farà.
Negli ultimi due giorni sono diminuite le scosse avvertite dalla popolazione, ma la sequenza continua con eventi registrati dagli strumenti dell' INGV. Si rammenta al proposito che l'UNICO dato ufficiale è quello disponibile sul sito del Centro Nazionale Terremoti per magnitudo maggiore di 2, mentre i dati per gli eventi più piccoli sono disponibili  sul data base ISIDE.  Lo stesso INGV ha provveduto a diffidare siti di sismofili a diffondere localizzazioni e magnitudo "fai da te" che avrebbero potuto allarmare inutilmente la popolazione.
La figura sotto mostra il tempo che la sequenza impiega per produrre 10 terremoti con magnitudo maggiore di 1.5. Si può notare come questo valore abbia oscillato tra le 100 e le 10 ore, e sia ancora in questa fascia (ovvero tra 1 terremoto all'ora ed un terremoto ogni 10 ore). Al momento lo sciame sismico non può pertanto considerarsi concluso.
Quello che la Protezione Civile sta facendo segue tre direttive: Prevenzione, Educazione, Esercitazione, oltre che seguire il fenomeno fornendo informazioni sempre aggiornate.
I tecnici abilitati (geologi, geometri, ingegneri) della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza, con il supporto dell'Universita della Basilicata hanno verificato gli edifici strategici e rilevanti dei comuni del Mercure e Lagonegrese, l'esistenza e funzionalità dei piani di protezione civile e l'implementazione nelle decisioni urbanistiche degli studi di microzonazione esistente. I risultati saranno illustrati ai Sindaci ed ai tecnici comunali in una riunione che si svolgerà martedì a Potenza, dove verranno anche dati consigli per rendere più efficienti ove necessario i piani comunali di protezione civile.
Qui vanno precisate due notizie.
1) le tende della Protezione Civile Regione Basilicata montate di fronte alla scuola di Rotonda dai volontari della Associazione di Protezione Civile Pollino - Sezione di Rotonda non sono state installate in previsione di un forte terremoto. Servono solo nel caso in cui (come è già accaduto) gli alunni si spaventino e vogliano uscire dalla scuola. Nell'attesa che i genitori li vengano a riprendere i bambini potranno così sostare in uno spazio chiuso, sorvegliabile e riparato dalle intemperie.
2) alcuni cittadini hanno riferito di non meglio precisati "volontari di protezione civile" che avrebbero visitato le loro abitazioni fornendo valutazioni di vunerabilità sugi edifici. Gli edifici della zona sono stati adeguati sismicamente dopo il terremoto del 1998 e quindi sono meno vulnerabili rispetto ad altre zone della regione Basilicata. Nessuna verifica è stata predisposta o autorizzata dalla Protezione Civile Regionale. Inoltre le verifiche tecniche sono di competenza di Geologi (per i terreni) e dei Geometri ed Ingegneri (per gli edifici), ed esistono albi di valutatori certificati che hanno avuto occasione di lavorare durante terremoti passati. Persone non laureate e non qualificate compiono un esercizio abusivo della professione passibile di sanzioni.
Per quanto riguarda l'educazione ci si è mossi su due livelli. Nelle scuole di Rotonda è iniziato il lavoro degi specialisti del progetto EDURISK (vedi immagine sottostante). Si tratta di un progetto su die livelli per gli insegnanti e per gli studenti, calibrato a seconda dell'età degli alunni, dalle materne fino alle superiori. In accordo con la Direzione Didattica Regionale, il progetto verrà esteso ad altre scuole dell'area. Anche in questo caso è importante che il lavoro venga svolto da personale specializzato (in pedagogia, psicologia, scienze dell'informazione): un bambino di 5 anni o un ragazzo di 16 devono ricevere una informazione mirata ed adeguata alle diverse capacità cognitive, veicolata attarverso materiali prodotti da specialisti dell'editoria per ragazzi. Tutti i genitori che volessero informare i propri figli sul rischio sismico in maniera divertente e corretta possono scaricare dal sito di EDURISK una fiction prodotta dopo il terremoto dell'Aquila, interpretata da bravissimi alunni delle medie aquilane assieme a noti attori (Luciana Littizzetto, Vito, Ivano Marescotti ed altri). Il film si chiama Non chiamarmi Terremoto.

Per quanto riguarda l'informazione dei cittadini, si è tenuta una prima giornata formativa per i volontari di protezione civile che verrà replicata sabato 17. Si è esportato a scala locale il progetto nazionale Terremoto: Io non Rischio . La formazione che normalmente richiederebe più giorni è qui stata compressa in una sola, richiedendo un notevole sforzo ai volontari Calabresi e Lucani. Per la Basilicata sono stati formati volontari delle seguenti Associazioni: Protezione Civile Pollino, Gruppo Lucano, Gruppo Vola, ANPAS Lagonegro, Misericordia Rotonda, La Siritide Lagonegro, quest'ultima ospite di casa presso il Centro Sociale. Nella foto sotto, il Prof. Masi di ReLUIS-UniBas parla di vunerabilità degli edifici ai volontari ed alle Forze dell'Ordine che avevano inviato loro rappresentanti al corso di formazione.


Infine una doverosa smentita. In una intervista rilasciata alla web-TV "La Siritide", il Sig. Giampaolo Giuliani menziona alcune misteriose ricerche sui terremoti che l'Università della Basilicata starebbe conducendo in forma quasi clandestina poichè impedita alla divulgazione dei risultati. Al contrario, l'Università della Basilicata partecipa ad un progetto finanziato dalla UE finalizzato al possibile utilizzo di tecniche da satellite per lo studio dei terremoti, i cui risultati sono assolutamente pubblici e disponbili sul sito internet del progetto.









Terremoto: Io non Rischio

Rete sismica QCN

D. Ciao, Volevo sapere un'informazione: cosa ne pensi di questi progetti?
http://www.boincitaly.org/progetti/progetti-boinc/climatologia-e-studio-della-terra/quake-catcher-network.html
http://qcn.stanford.edu/qcnalpha/
Ti ringrazio molto.

R.  Mi scuso per il ritardo, ma la sequenza sismica del Pollino mi sta occupando 14 ore al giorno....
Conosco Quake Catcher Network, direi che è il miglior programma educational in circolazione. Per utenti Mac o di PC ultima generazione è inoltre gratuito visto che usa gli accelerometri interni.
Per le scuole può essere un ottimo programma dato che basta un PC obsoleto ed il sensore esterno che costa 50 euro o poco più.
In California o Giappone il maggior tasso di attività lo rende più "divertente", in Italia può passare molto tempo prima che si registri qualcosa data la sensibilità limitata dei sensori economici, ma si ha comunque il piacere di partecipare ad un progetto globale.
L'importante è che il sismofilo non ceda alla tentazione del fai da te e pensi di sostituirsi a strutture professionali ed organizzate (come succede in questi giorni nei dintorni del Pollino). Trovo infatti fuorvianti alcune frasi sul sito italiano che sostiene che QCN "potrà a breve fornire rilevamenti su terremoti di media ed elevata intensità in modo più rapido, più accurato e con una migliore caratterizzazione di quello che si riesce ad ottenere ora dalla rete tradizionale". I sensori sismometrici professionali costano migliaia di euro, necessitano di installazioni particolari e solo così si aumenta la capacità di detezione della rete. Più interessante può essere l'uso accelerometrico, ovvero avere informazioni sul comportamento di suoli ed edifici in caso di forte moto del suolo. Anche qui però una installazione professionale è importante per capire che cosa si sta realmente misurando: se metto l'accelerometro in cantina la risposta dipenderà dal sistema fondazionale dell'edificio. Durante la sequenza dell'Aquila abbiamo monitorato suoli ed edifici con sensori MEMS wireless, molto comodi perché potevano essere installati in edifici anche molto danneggiati senza il timore di perderli. I più economici avevano però un rumore di fondo molto elevato dal quale emergevano solo gli eventi con M>2.

giovedì 24 novembre 2011

Sequenza sismica del Pollino

 Ieri pomeriggio la popolazione del Mercure/Pollino ha distintamente avvertito una scossa di terremoto che l'INGV ha regitrato come magnitudo 3.6. Si trattta della più intensa scossa di una sequenza in atto da tempo. Dall'inizio del 2010 si sono registrate oltre 500 scosse. E' interessante notare come fino ad oggi la sequenza riproduca l'andamento dell'episodio dell'Ottobre 2010 (vedi disegno sotto). Da molte scosse di piccola magnitudo emergono un certo numero di scosse sopra magnitudo 2 che culminano con un evento di magnitudo 3.7. A questo evento sono seguiti quasi due mesi di quescienza. Sarà interessante seguire la evoluzione attuale per vedere se anche in questo caso la sequenza diminuisca o meno di intensità.

Molto interessante la distribuzione sul territorio delle scosse di questa sequenza (in giallo nell'immagine sottostante) che appare complementare e non sovrapposta alla sequenza del forte terremoto al confine calabro-lucano nel 1998 (in rosso). A chi chiede se ci si deve preoccupare, la migliore risposta è che dei terremoti bisogna sempre pre-occuparsene, ovvero pensarci prima, ad esempio seguendo i consigli della campagna infornativa Terremoto Io Non Rischio (per i più video dipendenti sono utili anche le pillole di consigli disponibili qui.)

giovedì 27 ottobre 2011

Terremoti a Brienza

Due terremoti di magnitudo 3 si sono verificati questa notte e questo pomeriggio tra Brienza ed il Vallo di Diano. La registrazione alla stazione di Matera evidenzia quanto siano simili le forme d'onda.

mercoledì 19 ottobre 2011

Domande sulla pericolosità locale

D Una informazione circa gli studi di pericolosità sismica.
Nelle ICMS al par. 1.4 “Definizioni” si legge che “… la pericolosità sismica di base calcola, per una certa regione e in un determinato periodo di tempo, i valori di parametri corrispondenti a prefissate probabilità di eccedenza. ... La scala di studio è solitamente regionale. Una delle finalità di questi studi è la classificazione sismica a vasta scala del territorio, finalizzata alla programmazione delle attività di prevenzione e alla pianificazione dell’emergenza. Costituisce una base per la definizione del terremoto di riferimento per studi di microzonazione sismica.
Mentre in Pericolosità sismica locale si legge: ".... Lo studio della pericolosità sismica locale è condotto a scala di dettaglio partendo dai risultati degli studi di pericolosità sismica di base (terremoto di riferimento) e analizzando i caratteri geologici, geomorfologici geotecnici e geofisici del sito; permette di definire le amplificazioni locali e la possibilità di accadimento di fenomeni di instabilità del terreno....." Tutto questo mi sembra che indica che un determinato Comune non può (o non gli conviene) dare avvio a studi di M.S. se prima la Regione di appartenenza non ha effettuato il suo studio a scala regionale. Lei cosa ne pensa?

R Il termine "regione" in sismologia non è sinonimo di "Regione". L'ente locale, con la "R" maiuscola non coincide con il significato di regionale in sismologia che significa "tra i 100 ed i 1000" km.
Al di là di questa possibile confusione semantica, spettava alle Regioni recepire gli studi nazionali fatti nel 2003 per classificare il territorio in macro-zone (classi da 1 a 4). Tutte le regioni hanno ottemperato all'obbligo, nella maggior parte dei casi recependo i valori dello studio nazionale senza modifiche.
Un comune, dopo le nuove carte di pericolosità delle NTC08, può in ogni caso fare partire studi di microzonazione. Al primo livello, per esempio, si ottiene una classificazione relativa che non dipende dal livello di base della pericolosità sismica comunale. Dal secondo livello in poi la cosa si complica ma on è impossibile anche in assenza di studi più dettagliati che forniscano il livello di accelerazione o le coppie magnitudo distanza sulle quali basare lo studio.

mercoledì 24 agosto 2011

Precursori dei terremoti

Passeggiando sul molo incontrate un amico pescatore appena sceso dalla sua barca che vi mostra un tonnetto di due chili e vi racconta di come lui abbia un metodo infallibile per catturarli, a base di esche segretissime, canne esoteriche e qualcos'altro che non capite bene.
Se siete un amico credulone vi complimentate con lui, ma se siete un redattore della serissima Rivista Internazionale della Pesca d'Altura, prima di pubblicare il suo metodo volete sapere:
1) tutte le volte che esce a pesca prende qualcosa?
2) racconta delle volte in cui non ha mai preso niente?
3) non è che per caso quello della barca vicina prende più pesci e più spesso di lui?
4) qual'è la probabilità media di prendere un pesce per puro caso, anche da parte del pescatore più sfigato in quel tratto di mare?
Con i precursori dei terremoti, le cure per il cancro, gli avvistamenti degli UFO, e finanche la pietra filosofale, il Graal e le teorie sulla fine del mondo valgono le stesse regole:
1) Attendibilità
2) Ripetibilità
3) Confutabilità

sabato 21 maggio 2011

Ancora domande su Belfagor

Ho da poco scaricato BELFAGOR, però ho difficoltà nel capire come funziona e
quali parametri devo inserire.
Io ho seguito la seguente procedura:
Su File si apre Load reference spectrum e scelgo il tipo di sito,
poi vado su processing e seleziono parameters.

in stop after this many iterations, cosa devo inserire e soprattutto  a quali
iterazioni di calcolo si riferisce?
Al numero di tentativi per convergere allo spetto target. Di solito 5 è sufficiente
in shallows alluvium quale condizione considera?
Quella prevista dalla classificazione di Sabetta e Pugliese 1986, spessori decametrici
in time step a quali intervalli di tempo si riferisce?
al campionamento dell'accelerogramma. di solito 100 Hz=0.01 s
ed in start time? a quale inizio si riferisce?
Al fatto che se il terremoto viene generato a distanza la serie temporale parte dall'origine dell'evento e quindi ci sarà un tratto vuoto prima dell'inizio del terremoto sintetico. Aumentare start time serve per togliere dati inutili per le analisi strutturali al passo.
e deep alluvium a quale condizione si riferisce?
Anche qui a quella prevista dalla classificazione di Sabetta e Pugliese 1986, spessori ettometrici
number of leading o's before timehistory quale valore devo inserire?
10-20 è più che sufficiente
  e stop when rms is less than a quali valori si riferisce?
E' il parametro che controlla la convergenza. Più è piccolo più il programma impiega tempo o potrebbe non convergere.
ed il final time a quale tempo finale si riferisce alla durata
dell'accelerometro ossia 20 sec?
Sì, è la durata complessiva dell'accelerogramma, anche qui per evitare lunghe code di valori piccoli che non servono per i progettisti
Vorrei sapere dove posso trovare qualcosa per capirne il funzionamento.
Il programma implementa la teoria descritta in un articolo scaricabile qui:
http://bssa.geoscienceworld.org/cgi/content/abstract/86/2/337

Bendandi aveva previsto il terremoto in Spagna!

Scoperto nella redazione di Voyager il documento su cui si basava la "falsa" previsione di Bendandi circa il terremoto a Roma. La previsione era esatta, ed è evidente la manipolazione effettuata dai servizi segreti dell'INGV per screditare Bendandi e tutti i previsori.

venerdì 22 aprile 2011

Christchurch field trip - 4

Sono tornato in Italia dopo due giorni molto densi nella zona rossa di Christchuch. La quantità e la diversità dei danni è notevole. Qui di seguito posto alcune foto commentate di alcuni casi particolari.

 Il Grand Chancellor Building è stato sopraelevato due volte, la prima a sbalzo sulla costruzione preesistente. Su di un angolo la trave a sbalzo ha ceduto trascinando con sè i piani superiori


La Cattedrale anglicana di Christchurch, simbolo della città edificata attorno ad essa. In un primo tempo si pensava che il crollo del campanile avesse ucciso oltre venti turisti saliti per ammirare il panorama dalla cima, fortunatamente nessuno è rimasto sotto le macerie



Questo pilastro d'angolo di un piano porticato è stato ridotto in questo stato dalla forte componente verticale del moto del suolo.


Alcune cose piuttosto sbagliate sono state risparmiate. Notare che i pilastri sulla facciata da quattro diventano tre al piano terra per lasciare più posto al parchegghio. Il collega nella foto sembra si metta le mani nei capelli, in realtà cerca di trattenere il casco da raffiche di vento ad oltre 80 km/h


Due edifici nella zona con le maggiori liquefazioni. Il primo ha fondazioni su pali ed ha retto molto bene nonostante le visibile deformazioni del terreno. Il secondo era fondato su un reticolo di travi che ha ceduto in corrispondenza di una cavità apertasi nel suolo.


 Una delle molte chiese danneggiate crollate a Christchurch. Questa si era danneggiata con il terremoto di Darfield a Settembre, e le opere provisionali installate allora non sono state sufficienti a sorreggerla a Febbraio.
 Il collasso del Pyne Gould Building è uno di quelli che ha causato il maggior numero di vittime. I colleghi della NZ sono propensi ad attribuire il collasso alla progettazione asimmetrica (ChCh non era classificata sismica nel passato) ed ad alcuni difetti realizzativi. Nella seconda foto si vede il particolare di una grondaia dentro il pilastro ed i fori dei carotaggi per il prelievo del calcestruzzo. A proposito di quest'ultimo, in genere è fatto con ghiaia di fiume a ciotoli arrotondati e con granulometria  poco variabile. Nella foto presa dall'altra riva del fiume Avon si vede il cedimento dell'argine che ha inclinato il tempietto neoclassico ora adibito a ristorante


 Vicino a dove è stata presa la foto precedente, un'immagine dei notevoli cedimenti degli argini.

sabato 16 aprile 2011

Christchurch field trip - 3

Oggi ho visitato la zona costiera dove ci sono stati molti danni a causa dei crolli in roccia. Le falesie a picco di roccia vulcanica fratturata non hanno retto ad accelerazioni che in alcuni casi hanno superato 1g.
Le foto mostrano danni ad abitazioni (alcuni purtroppo fatali) nelle località di St. Andrew Hills, Sumner e Redcliffs. Da notare nella terza foto l'uso creativo dei containers come barriere paramassi provvisiorie.







venerdì 15 aprile 2011

Christchurch field trip - 2

Il terremoto del 22 febbrraio ha causato tutte le possibili deformazioni permanenti del terreno: liquefazione, fratture, crepe negli argini, cedimento delle spalle dei ponti. Le figure seguenti illustrano queste tipologie.


La corsia di sinistra prima era al livello dei sacchetti di sabbia che ridisegnano l'argine originale.

 Fratture negli argini del fiume Avon






Queste tre immagini zono nella zona dell'ANZAC Bridge. Nella prima si vede che il cedimento delle spalle del ponte non lascia più due lampioni paralleli tra di loro


questo è il ponte ferroviario di Heathcote Valley prima del tunnel che collega Christchurch al Porto di Lyttleton. Il traffico merci è intenso ed il ponte è tenuto in piedi da rinforzi in acciao.


Oggi ho visitato Lyttleton, la piccola città portuale che coincide con l'epicentro della scossa principale. Anche qui come a Christchurch i danni peggiori si sono verificati agli edifici in muratura, molti dei quali risalenti alla fine dell'800 e quindi di grande importanza storica per una nazione giovane che li aveva accuratamente preservati. Alcuni danni significativi sono illustrati dalle foto seguenti.






giovedì 14 aprile 2011

Terremoto a Christchurch, visita ai siti colpiti

Da ieri sono in Nuova Zelanda per studiare gli effetti del terremoto di Christchurch, Da domenica, grazie ai colleghi della University of Canterbury potrò visitare la zona rossa. Già da oggi ho potuto farmi una idea dei danni, degli episodi di liquefazione e fratturazione del terreno ed effettuare alcune misure di vibrazione ambientale per verificare se le frequenze del terreno sono rimaste le stesse di uno studio pubblicato sul BSSA nel del 1994.
Nelle foto dei danni, interessanti le ultime due che mostrano come il terremoto abbia coinvolto anche edifici in costruzione ed opere provvisionali installate dopo l'evento di settembre.





I residui dei vulcanetti di fango della liquefazione e delle fratture nel terreno sono ancora molto ben visibili dopo un mese e mezzo dal terremoto.




L'ultima immagine riguarda le misure HVSR fatte nei pressi della liquefazione e frattura a poca distanza l'una dall'altra visibili nelle fotografie.