martedì 2 ottobre 2012

Gestione psicologica della crisi sismica del Pollino

D ...lavoro a Rotonda ed abito a Mormanno, credo Le abbia già fatto intuire quale il motivo della mail. Leggo spesso il Suo blog e spesso mi è capitato di sentire i suoi interessanti interventi. Stiamo vivendo un incubo da quasi 2 anni e stanotte abbiamo avuto veramente paura! Non ho domande da farLe perchè le risposte le abbiamo già. Sappiamo che i terremoti non si possono prevedere, conosciamo il protocollo della Protezione Civile in caso di evacuazione, sappiamo come comportarci a casa, in ufficio e a scuola durante la scossa, sappiamo che attiene ad ognuno di noi mettere in sicurezza le nostre abitazioni, ma nessuno ci dice come affrontare questo momento di forte stress psicologico che sta condizionando le nostre vite logorandole. Vorremmo anche più informazione, i giornali si limitano ad elencare il numero di scosse e le magnitudo, le televisioni idem, tranne qualche Suo autorevole passaggio non c'è stato nessun approfondimento. Non si vuole creare allarme? Le assicuro, caro Professore, che siamo già fortemente allarmati.Oppure, come dice anche Lei, essendo in un territorio poco antropizzato non fa tanto notizia!

R Il problema della gestione psicologica delle emergenze è molto sentito ma purtroppo sono pochi gli specialisti disponibili.
Posso segnalarle il materiale preparato dal gruppo Psicologi per l'Emergenza dell'Università di Bologna in occasione del terremoto in Emila, che si può scaricare cliccando qui.
Quanto alla sequenza del Pollino, le scosse di questa notte hanno raggiunto nuovamente i massimi di produttività della sequenza, come si vede dal disegno qui sotto:
Quanto agli epicentri delle ultime ore (in verde nel disegno sotto) sono al confine tra l'attività dello scorso ottobre-novembre (in giallo) e quella di agosto-settembre (in nero), lasciando la zona di "buco" con la sequenza di maggio (arancione)


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