martedì 5 marzo 2013

Argentina, terremoti ed inflazione

Sto partendo da Mendoza dopo una settimana di lavoro con i colleghi argentini dell'Universidad National de Cuyo.
Oltre alle cose interessanti per la ricerca scientifica che stiamo portando avanti ho imparato molte cose che andrebbero spiegate a chi in Italia dice che faremmo bene a fare come l'Argentina, dichiarare default, far fallire le banche ed abbandonare l'euro per tornare ad una moneta svalutabile a piacere.
1) le banche nazionali fallite vengono sostituite da banche straniere che in un paese in crisi fanno solo da collettori di pagamenti. Nessuno deposita denaro, quindi niente credito, inclusi i mutui per comprare casa o fare ripartire una impresa in crisi.
2) poiché è vietato importare quasi tutto, la moneta locale non ha un valore reale, e negli stessi uffici di cambio autorizzati si pratica il cambio al nero. Quindi, chi può si tiene in casa ingenti quantità di valuta straniera comprata al nero, in un crescendo di paranoia contro furti e rapine tale che in una città che a me sembra tranquillissima, alcune villette sono cinte di filo spinato come neanche una base militare. Ovviamente, se si subisce il furto di capitali illegali non lo si può denunciare, e questo sicuramente incoraggia i delinquenti.
3) Nell'ottica dell'autarchia per un certo periodo oltre alle importazioni sono state proibite le esportazioni, specialmente nell'agroalimentare, con l'idea che maggiori quantità di beni ne avrebbero abbassato il prezzo sul mercato locale. Peccato che in un paese con molti poveri il pur onesto prezzo di una Bottiglia di Malbec Riserva pochi se lo possano permettere e quindi un prodotto che si sarebbe venduto benissimo sul mercato estero ha rischiato di andare in scadenza invenduto. Ancora peggio per carne, frutta e verdura: i contadini si sono organizzati per tenere fuori dal mercato le materie prime conservandole alla produzione sicuri che l'inflazione galoppante renda più conveniente vendere domani anziché oggi.
4) tutti gli indici di poca vivibilità e coesione sociale, come tasso di criminalità e consumo di droga, hanno subito  drastici aumenti.
In tutto questo le misure populistico- autarchiche hanno mandato i ricchi a mendicare per strada? No, anzi chi poteva si è organizzato da tempo comprando proprietà in Cile, Brasile ed Uruguay, mandando i figli a scuola negli Stati Uniti e perfino nella odiata Inghilterra usurpatrice delle Malvinas. Anzi, il riproporre il problema della contesa Falkland/Malvinas agli occhi della classe media sembra un modo per distrarre le classi più povere dai problemi dell'economia reale del paese. Insomma, il populismo autarchico danneggia maggiormente i poveri rispetto ai ricchi. Una volta questo lo si sarebbe definito piuttosto di destra, alla faccia della fine delle ideologie.

7 commenti:

  1. L'"autarchia" riporta alla mente infauste esperienze del passato... Il populismo è per le menti grossolane che non comprendono la complessità della realtà e la semplificano. Chi fa certi proclami o è egli stesso una mente grossolana, oppure sa benissimo che enormità sta dicendo e continua a sostenerle per poter ottenere i suoi scopi personali. Entrambi i tipi umani risultano estremamente dannosi.

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  2. emmm non per contraddirla, ma dovrebbe ripassare la storia moderna dell'Argentina, arrivata al fallimento perchè imponeva la parità fra la moneta locale ed il dollaro, quando il dollaro era ancora una moneta forte, prima del crollo rispetto all'euro.
    Questo faceva si che il costo del denaro fosse elevato per stipendi che non erano adeguati ai costi caricati di interessi legati ad una moneta forte.
    Qualche anno dopo il fallimento dell'Argentina il dollaro crollò per altri fattori.
    All'Argentina in fallimento (ne so qualcosa visto che ero uno dei fortunatissimi sottoscrittori di TFArgentina dati dalla mia banca come oro colato) fu applicata la ricetta liberista del Fondo Monetario Internazionale FMI, ieri applicata anche alla Grecia e da noi evitata quando Monti decise di aumentare i moltiplicatori dell'IMU a 160 (in generale un aumento del 60%) piuttosto che fare come la Spagna e la Grecia che chiedettero un finanziamento al Fondo Monetario Internazionale dietro la sottoscrizione degli accordi da applicare quando il paese va in fallimento.
    E per quanto sia evidente a tutti che Monti è un riformista liberista esattamente come PD, PDL, UDC e Giannino i quali applicano le stesse politiche del FMI (d'altra parte uno che ha guadagnato alla Goldman Sax quello sa fare... salvare banche e derivati bancari) che in programma ha l'ulteriore svalutazione del lavoro italiano, non fosse già colpito da false partite iva, disoccupazione, società multilevel e subappalto selvaggio, i problemi generati al mondo dal quell'immenso schema ponzi dovuto ai finanzieri che hanno speculato nei CDO e CDS con i derivati bancari è ben lungi dall'essere smaltito (si parla di tre volte l'economia mondiale) e grazie alla finanziaria del 2001 di Tremonti (la finanza creativa che permise a Comuni e fondi pensionistici di acquistare derivati bancari valutati come tripla A dalle agenzie di rating, pagando in denaro contanti ciò che nel 2007 è divenuto carta straccia e nuovo debito) ed agli accordi sottobanco di tre partiti PD, PDL e Lega Nord che nel 2006-2007 facevano carte false per scalare tre banche, una per partito, all'alba della crisi che sapevano sarebbe arrivata e li avrebbe portati a dover decidere regole per il sostegno delle banche, nonchè lo scandalo MPS ove si evidenzia come PD e PDL tramie Verdini e Mussari giochettavano con gli amministratori della banca e la modifica della legge sul falso in bilancio, per tornaconti personali, si evidenzia come manchi una qualsiasi idea concreta su come uscire dalla crisi, se non quella di tagliare i ponti con chi può solo scaricarti vagonate di carta straccia dietro il pagamento di denaro contante....cosa tra l'altro già avvenuta

    Comunque buon rientro.
    (^_^)''

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    1. Non mi sembra di avere detto un amen sulle cause, ho riportato i pareri dei colleghi con i quali ho trascorso gli ultimi giorni circa i problemi della ricetta per uscire dalla crisi, non l'analisi di come la crisi si è generata. Per quanto sia vero che l'economista cerca di prevedere che tempo ha fatto ieri e non sempre ci riesce (cit.) non mi va di farmi spiegare adesso perché è stato un errore comprare bond gonfiati da chi ci ha fatto il bagno. Forse sono un economista migliore io che non ho mai comprato titoli argentini o azioni Parmalat, e guardo con occhio sereno l'evaporazione di poche migliaia di euro di azioni bancarie italiane lasciatemi da una zia senza altri eredi, soldi che non possedevo prima e da cui non dipende la mia vita e tantomeno la mia serenità.
      Sarò all'antica, ma vedo che lavorare bene, non fare i furbi ed evitare le scorciatoie rimane il miglior investimento di lungo periodo a tutte le latitudini.

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    2. Non mi sembra di avere detto un amen sulle cause, ho riportato i pareri dei colleghi con i quali ho trascorso gli ultimi giorni circa i problemi della ricetta per uscire dalla crisi, non l'analisi di come la crisi si è generata. Per quanto sia vero che l'economista cerca di prevedere che tempo ha fatto ieri e non sempre ci riesce (cit.) non mi va di farmi spiegare adesso perché è stato un errore comprare bond gonfiati da chi ci ha fatto il bagno. Forse sono un economista migliore io che non ho mai comprato titoli argentini o azioni Parmalat, e guardo con occhio sereno l'evaporazione di poche migliaia di euro di azioni bancarie italiane lasciatemi da una zia senza altri eredi, soldi che non possedevo prima e da cui non dipende la mia vita e tantomeno la mia serenità.
      Sarò all'antica, ma vedo che lavorare bene, non fare i furbi ed evitare le scorciatoie rimane il miglior investimento di lungo periodo a tutte le latitudini.

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    3. In realtà il terremoto finanziario non ha nulla a che vedere con i veri terremoti, non fosse altro per il fatto che nel terremoto finanziario c'è la mano dell'uomo come causa scatenante.

      Nella questione argentina ci sono analogie di soluzioni politiche, ma non è detto vi siano analogie di stato del paese o di consecution eventi, per cui è estremamente difficile valutare questa o quella soluzione politica dove porteranno per semplice analogia.
      Tra l'altro sull'argomento appare evidente una semplice questione di logica.
      Tutti si tende sempre a dividere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Ma allo stato attuale e per l'argomento trattato, anche ammettendo esistano sole 2 proposte politiche esistono almeno 4 possibili casi: buone entrambe, buona l'una o l'altra o viceversa, nessuna delle due è buone.
      In effetti a questo punto vale di più elencare i pregi ed i difetti di ciascuna soluzione, sempre che il male minore sia la migliore scelta....perchè se il problema è che non c'è una migliore scelta...ok, sto finendo per essere inquietante.
      Diciamo che conviene sempre sperare che con la volontà degli italiani l'italia può uscirne (estendibile anche ad argentini ed Argentina), per cui val la pena mettere in rilievo le figure odierne che fanno di tutto per compiere azioni palesemente sbagliate con coscienza di salvaguardare i propri interessi piuttosto che il bene sociale del paese.

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  3. L'Argentina è uno dei miti che si creano per credere che da qualche parte esista il Paradiso. Un tempo era la Cina, oggi sono l'Argentina, l'Islanda o il Venezuela. Come un tempo chi parlava della Cina non c'era mai stato, così oggi chi pontifica sull'Argentina, parla per sentito dire, anzi per aver letto qualche blog sul famoso web, ritenuto il luogo della Verità.

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    1. So di non sapere, un principio filosofico sempre attuale.
      Vero è che nel 2006 alcuni economisti (pochissimi, anche perchè molti altri ci guadagnavano dalle cause che hanno creato la bolla speculativa) prevedettero la catastrofe finanziaria e dissero che non se ne usciva in due anni. Non fecero un "abracadabra" come certi pseudosantoni capaci di prevedere tutti i terremoti (fisici), bensì spiegarono le motivazioni che puntualmente si son realizzate. E' per questo che Obama ha denunciato le agenzie di rating, dimostrando un certo distacco dai predecessori.
      La catastrofe finanziaria che ci stiamo passando da paese a paese grazie alle interconnessioni di debito di Stati e istituti finanziari non fu prevista nemmeno da testate giornalistiche come Report, che solo blandamente post crisi del 2008 avevano inziiato a percepire quale catastrofici effetti stava per comportare aver permesso nella finanziaria del 2001 che fondi pensionistici e enti pubblici come i Comuni investissero in derivati e subprime nei loro bilanci pubblici.

      Vedete, io non credo di sapere tutto sull'argomento. Non me ne frega nulla delle accezioni politiche, poichè cerco i fatti. Credo però che dal dialogo con altri posso affinare le mie conoscenze a riguardo. Purtroppo dopo essermi rivisto 3 volte il documentario Inside Job uscito nel 2010 (tre volte perchè per comprenderlo appieno in tutti i suoi particolari bisogna guardarlo più volte) mescolando quel documentario con le mie conoscenze della società italiana, mi sono fatto questa opinione, e di fatto non ho ancora trovato delle critiche plausibili al documentario.

      Per cui non mi stupisco di vedere il "giorno della collera", con i costruttori edili (forse i più colpiti da questo terremoto finanziario per una singolare comunanza con i terremoti fisici) che protestano davanti piazza Affari. Notizia citata solo da qualche giornale italiano.

      Molti dei politici odierni hanno fatto dietro front e sposano medesime idee di quel documentario. Uno su tutti e Tremonti... se non fosse che la cosiddetta "finanza creativa" approvata nella finanziaria del 2001 è sua...

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