martedì 18 giugno 2013

Allarmismo o prevenzione?


D... Ritengo giusto tenerla al corrente di determinate voci che corrono su pareri dati da lei e che sono arrivati fino ai giornali della campania e del lazio, allarmando non poco le persone. Magari lei ne sarà già a conoscenza, magari sarà la verità, ma ritengo giusto di chiederle una conferma o almeno informarla... Potrei sembrarle invadente e un pò pazza.
Ma so cosa vuol dire sentirsi vittima dei giornalisti che cambiano totalmente il senso delle parole, e soprattutto l'allarmismo che in maniera sporadica si avverte tra la gente.

R... La ringrazio molto della sua lettera, ma non posso leggere tutto quello che i giornali pescano dal mio blog.
Quello che volevo dire l'ho detto qui ed anche al corso per i volontari di protezione civile del progetto "Terremoto Io non rischio", campagna di cui sono tra i fondatori.
Per il resto non so cosa dirle. Io penso di fare il mio dovere per la riduzione del rischio sismico.
Oggi ho passato la giornata con colleghi per stendere un progetto europeo per una grande esercitazione di protezione civile. Domani sono a Roma per una audizione della commissione internazionale istituita dopo il terremoto dell'Emilia. Tornerò a Trieste per l'open day di sabato presso i laboratori dell'OGS dove tutti i cittadini potranno visitare un grande ente di ricerca e vedere cosa si fa nel nostro mestiere. La settimana prossima sarò due giorni in Germania in un centro di ricerca e addestramento per una riunione di esperti  a supporto della nascente protezione civile europea.
Non mi sembra di dedicare tutto il mio tempo al cazzeggio su internet per "diventare famoso" (al proposito e quanto ai guai di rendere pubbliche le proprie opinioni sono abbastanza stagionato per ricordarmi di quando andavano  di moda Andy Wahrol e Marshall McLuhan: "In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes" e  "Publication is a self-invasion of privacy").
Forse ci sono persone che ritengono "allarmistico" scrivere sulle sigarette che il fumo causa tumori ed infarti, ma la mortalità per certe malattie diminuisce solo quando se ne parla e le si affronta.
Lo stesso è per il terremoto, che per essere reso inoffensivo richiede cittadini responsabili ed informati.
Se ci sono persone che preferiscono abbattere un pilastro in casa durante una ristrutturazione, o aumentare le aperture o addirittura costruire abusivamente, se preferiscono risparmiare sulla perizia geologica e la progettazione antisismica quando costruiscono casa, se anziché andare dal sindaco a chiedere di vedere il piano di protezione civile o la mappa di microzonazione sismica si rivolgono al primo cittadino solo per chiedere l'ennesima deroga al piano regolatore, se preferiscono pregare i loro santi preferiti e/o grattarsi metalli umani, il loro "problema terremoto" non cala, ma cresce e crescerà sempre.
Se invece ci saranno in futuro più cittadini responsabili che capiscono che non importa dove colpirà il prossimo terremoto in Italia perché tutti saremo chiamati ad occuparcene, che sanno dell'esistenza di un piano nazionale per la riduzione del rischio sismico che finanzia anche i privati che vogliono risttrutturare edifici a rischio,  che hanno appreso come comportarsi prima durante e dopo un terremoto, e che preferiscono 1000 interventi di adeguamento antisismico ad una grande opera inutile, allora avremo fatto qualcosa di utile per le generazioni future.
Del terremoto bisogna pre-occuparsene, ovvero pensarci prima.
Dopo sono solo lacrime di coccodrillo e sensi di colpa lavati con un SMS da due euro.
Di danni e vittime ne ho viste abbastanza, essendo stato sui posti colpiti da tutti i terremoti italiani con danni gravi degli ultimi 20 anni (Umbria-Marche, Pollino,  Molise, Abruzzo, Emilia) ed anche all'estero in Turchia, Grecia, Slovenia, Colombia e Nuova Zelanda. Vorrei evitare di vedere ancora molti danni e vittime nel mio paese. E' allarmismo? Non so, forse anche fumare fa bene.

8 commenti:

  1. E' ora che la gente si svegli e la smetta di piangere DOPO, a qualcosa di cui PRIMA, poteva far seriamente rimedio. Il suo è un monito perfetto, un "dire" quello che nessuno dice per il "non ne parliamo, cosi' stiamo meglio non pensandoci..", classico di un paese Ponzio Pilato. Peccato che poi DOPO, ci siano sempre tutti i soliti, presenti!

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  2. Personalmente non sono d'accordo con questa forma di informazione...non è procurando allarme che si fa prevenzione. La prevenzione la si fa con una buona progettazione e con la costruzione di edifici antisismici. DIcendo che ci dobbiamo aspettare un forte terremoto catastrofico (tra l'altro nemmeno precisando le principali aree dove potrebbe avvenire; di certo non in sardegna; a questo proposito sarebbe stato più corretto informare tutti delle magnitudo massime attese in ogni area italiana)lei ha messo in agitazione una buona fetta di popolazione che non non sa nulla di geologia.

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  3. Il terremoto avverà in Italia, e questo basta. Capisco il piccolo egoismo personale moltiplicato per 60 milioni di vocine che dicono "vuoi che capiti proprio a me"?, ma a qualcuno capitera nel nostro paese e a me questo non sta bene.
    La fetta di popolazione che si agita farebbe bene a porre in essere azioni concrete. Se mi "agita" leggere che il fumo uccide posso smettere di fumare. Basta con queta storia che non si può fare niente. E'la solita autoassoluzione italiota.

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  4. Ma alla fine cos'ha detto di così inaudito? Che, visti i tempi di ritorno manifestatisi fino ad oggi, può darsi che il tempo stia per scadere? Mi pare un ragionamento lineare e razionale. Se poi, anzichè tra un anno, capiterà invece tra cinque, dieci, quindici, nella sostanza non è che cambi molto, mi pare. Cambia solo che ci costringe a pensare a qualcosa di spiacevole.

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  5. anche su questo argomento ci sono tesi pro e tesi contro..... vedo solo una realta'. condivido appieno le parole di m. mucciarelli.
    Credo e vorrei dire, per questo perdonatemi se sembrero' presuntuoso
    che noi come esseri umani ci sentiamo un po' sopra rispetto al tempo e alla vita su questa terra.
    la terra vive di vita propria e anche noi nel nostro piccolo e misero ego lo facciamo.giusto che sia cosi' ma ci vorrebbe un po' piu' di consapevolezza sui tempi delle vite di ogni essere ( compreso la Nostra Terra )
    siamo un genere animale che è capace di sognare ma durante il trasporto del sogno ci dimentichiamo troppo spesso dove le nostre zampe si poggiano per camminare

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  6. Anche se purtroppo OFF-TOPIC volevo cogliere l'occasione, data da questo spazio web, per salutare il Prof. Marco Mucciarelli. Sono stato un suo discente e ricordo ancora con molto piacere le sue lezioni, la sua professionalità e dedizione alla materia. Sono state tante ore veramente ben spese.

    La saluto
    Fabrizio D'Aluisio

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  7. Mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scritto dal prof. Mucciarelli, ma putroppo, quando ci sono di mezzo i soldi, molti diventano fatalisti. Classico esempio: condominio del 1970 al 75% abitato da persone anziane che, alla proposta di chiedere una valutazione tecnica sull'edificio per un'eventuale adeguamento antisismico, rispondono con un'alzata di spalle, per una serie di ovvi motivi tra cui quelli economici, pratici (organizzazione della vita quotidiana durante la ristrutturazione) e, in massima parte, ignoranza.
    Ma veniamo alle questioni pratiche: dove ci si informa su come ottenere gli incentivi per l'adeguamento sismico di un edificio privato? Inoltre, in che modo è possibile, per un profano, verificare che un immobile che si vorrebbe acquistare o far costruire è veramente realizzato seguendo le normative, per non trovarsi poi a dormire sonni tranquilli in un edificio costruito da incompetenti o, peggio, da qualcuno che ha speculato sui materiali?

    Grazie. :)

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    1. La risposta è nei controlli, sia del nuovo che dell'esistente.
      Ma qualcuno ne parla? Qualcuno spende una sola parola per evidenziare che ad esempio in Abruzzo non si riesce ad approvare la legge sismica che prevede il passaggio dal regime di deposito (10% di pratiche sorteggiate al controllo) al regime autorizzativo (100% di pratiche controllate) per mancanza di personale? La scusa che si sente è che mancano i soldi...ma come con così tanti dipendenti pubblici basta intanto iniziare con la mobilità!..e poi se si parla di tassa al deposito della pratica (che consentirebbe l'assunzione di altro personale) allora insorge l'Ordine Professionale degli Ingegneri...pazzesco il professionista ancora non ha capito che il solo modo che lo possa svincolare dalla dipendenza economica dell'impresa committente sono i controlli, che consentirebbero di qualificare anche il proprio lavoro. Un dato che mi ha colpito...del 10% di tali pratiche sorteggiate mediamente l'80% non sono in regola e più della metà non perchè non conformi alla normativa sismica ma perchè l'opera non è conforme al progetto!!!!

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