lunedì 8 luglio 2013

Terremoti a catena

D. Nel 1980 il terribile terremoto del 23 novembre durò 90 secondi per il susseguirsi di 3 scosse separate ... ma per una sorta di ''effetto a catena'' ?
Le faglie si comportano sempre allo stesso modo, oppure il loro movimento è imprevedibile?

R.  Spesso le faglie si muovono in successione, ma il tempo con cui ciò accade è molto variabile e, di fatto, imprevedibile. Come ricordato dalla lettrice che pone la domanda, nel terremto dell'Irpinia tre faglie adiacenti si attivarono nell'arco di 40 secondi. Nel terremoto dell'Umbria-Marche il tempo intercorso tra le due scosse principali su due faglie vicine fu di poche ore. In Molise nel 2002 si trattò di poco più di un giorno mentre in Calabria nel 1783 si mosse tutta la parte meridionale della regione nell'arco di 2 mesi. Il terremoto italiano più catastrofico per l'attivazione di faglie multiple rimane quello del 1456. Come si vede dalla mappa presa dalla banca dati INGV, si ebbero intensità superiori al IX grado in tutto l'Appennino Meridionale dall'Abruzzo alla Basilicata, e il tutto accadde in una notte. Maggiori informazioni su questo evento multiplo si trovano a questo link.


5 commenti:

  1. Che botta quella del 1456... un terremoto del genere oggi ci farebbe "affondare" ancora più di quanto non lo siamo già. Abbiamo visto che danni economici è in grado di produrre un 5.8, figuriamoci un sisma del genere (7.2!).

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  2. A proposito... 7.2 è una magnitudo "somma" tra i 4 eventi ipotizzati?

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  3. Mi chiedo sempre che attendibilità abbiamo dei dati rilevati cosi tanto tempo fa. dove sono registrati, con quale accuratezza? Matteo

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    1. La domanda è ragionevole; non a caso, del resto, il catalogo storico è ritenuto affidabile e/o completo per gli ultimi 6-7 secoli. C'è da dire però che, nel caso di una crisi sismica grave come quella del dicembre 1456, le fonti storiche sono veramente abbondanti, data l'estensione e la rilevanza del danno. I sismologi storici, che accorpano le lezioni degli albori della sismologia moderna con la capacità di analizzare scritti contemporanei (redatti nella lingua del luogo e dell'epoca, naturalmente), si occupano di reperire ed interpretare i testi disponibili dove gli effetti del terremoto sono stati descritti e di "tradurre" le informazioni ricavate in località e livello di danno associato (quello della scala Mercalli, per capirci).

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