giovedì 19 settembre 2013

Nuovo sciame sismico in Basilicata

Nelle ultime 48 ore si è attivato uno sciame sismico con epicentro a Nord di Potenza, nella zona compresa tra Castel Lagopesole, Pietragalla e Filiano. Molte persone mi hanno chiesto se c'è una relazione con lo sciame del Pollino.
Si tratta di due fenomeni diversi su sistemi di faglie molto lontane tra di loro.
La sismicità registrata da INGV a  Nord di Potenza degli ultimi giorni è riportata qui sotto:
Il colore dei pallini che rappresentano gli epicentri indica che si tratta di eventi tra i 10 ed oltre i 20 km di profondità. Sono terremoti più profondi di quelli del Pollino e tipici delle faglie trasversali dell'Appennino. In zona la più famosa sequenza di questo tipo è quella dei terremoti tra il 1990 e 1991 con epicentro nei pressi di Potenza, mentre un secondo sciame meno forte capitò nel 2000.
Ieri c'è stata una scossa di magnitudo 2 sul Pollino e molti hanno pensato che quella sequenza si fosse riattvata "a causa" dei terremoti a nord di Potenza. In realtà la sequenza del Pollino non si è ancora estinta, il tasso di attività dei terremoti con magnitudo superiore a 1.5 è tuttora 10 volte più alto di quanto fosse nel 2010, e quindi ogni tanto capitano ancora scosse avvertite dalla popolazione.


9 commenti:

  1. Una curiosità: il fatto che la zona in cui si sta verificando lo sciame non si trovi su una faglia importante (in questo caso quelle arancioni nella cartina) esclude la possibilità che possano esserci forti scosse (>5.5-6.0 richter) o no?

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  2. Quelle della cartina sono le faglie note. È già capitato che ci siano stati terremoti in zone dove le faglie non sono ancora note ai geologi (vedi il caso della "sorpresa" di San Giuliano nel 2002 http://www.earth-prints.org/bitstream/2122/902/1/06Mucciarelli.pdf

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  3. Anche se è off-topic, sbaglio o per i comuni della basilicata è stata aumentata di un bel po' la pericolosità simica? Ho trovato questo documento http://www.ateservizi.it/News/4luglio%202011/PaginedaBubasilicata17_2011.pdf e confrontandolo con la mappa ufficiale INGV ci sono belle differenze (ha notizie sulla stesura di una nuova mappa a livello nazionale?).

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  4. Il documento citato non aumenta la pericolosità calcolata da INGV, stabilisce dei parametri di calcolo per la microzonazione sismica, che servono per capire se a scala sub-comunale alcune aree siano più pericolose di altre a causa della natura dei terreni.
    Per la mappa nazionale, si inizia a parlarne, ci vorrà ancora qualche anno.

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    1. Grazie, come sempre disponibile. A proposito di microzonazione, ho trovato sul sito del cris la mappa di "classificazione dei suoli" per il mio comune, Venosa (PZ), e tutto il centro abitato sembra essere costruito su un suolo di categoria B. Da quanto sono riuscito a capire un suolo di cat. A è migliore poichè le onde sismiche non vengono "intrappolate" ma lo attraversano ad alta velocità. Un suolo di categoria B invece come si comporta? (relativamente a Venosa avevo letto di sfuggita anche un suo studio "The case of Venosa", se non sbaglio parla proprio degli effetti di sito su Venosa ma ci ho capito poco poichè molto tecnico).

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  5. Lo studio a cui si riferisce credo non sia quello ufficiale in corso di realizzazione. Nelle nuove mappe non vengono utilizzate le categorie di suolo.
    In ogni caso il passaggio da A, B... E indica amplificazione sempre crescente delle onde sismiche su quei terreni. In alcuni rari e sfortunati casi si sono misurati aumenti anche di 4-5 volte, ma un raddoppio è abbastanza comune

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