martedì 21 gennaio 2014

Sviluppi della sequenza del Matese

Ieri mattina una scossa di magnitudo 4.2, ha interessato il Matese, seguita da numerose repliche.
La mappa sottostante riporta la sequenza di dicembre con sovraimposta la odierna ripresa di attività (pallini rossi). Si può vedere come le due aree di attività si sovrappongono.


Ancora più interessante la sovrapposizione in profondità. Se sovrapponiamo la distribuzione delle prime scosse con il totale sino ad adesso (rispettivamente in blu e rosso), si vede come le ultime scosse siano andate a riempire un buco tra la fascia più superficiale e quella più profonda (tra i 12 ed i 20 km)


Infine, la figura sottostante riporta il confronto tra la relazione di Gutenberg-Richter calcolata per la fase iniziale della sequenza (blu) e quella comprendendo anche gli ultimi eventi (sempre in rosso).
Anche qui gli ultimi eventi rendono più rettilinea la relazione di Gutenberg-Richter.
Questi ultimi eventi confermano quindi le caratteristiche già evidenziate dalla sequenza del Matese: elevato intervallo di profondità e basso coefficiente di G-R (minore di 1) che confermano, come peraltro noto dalla sismicità storica, che si tratta di una zona ad elevato potenziale sismico.

15 commenti:

  1. Caro Professore come al solito intervento molto interessante, purtroppo però manca la parte conclusiva che è illegibbile.

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  2. Anche in questo caso, come nel precedente, l'evento si è manifestato in contemporanea alla ristrutturazione dei campi di pressione, così come i cambiamenti nei parametri meteorologici [Sytinskaya,1997]; [Georgieva,Kirov,Atanasov], etc.. in stretta relazione alla variazioni del campo magnetico interplanetario.
    [Casati,Straser,2012]

    Oserei affermare quasi chirurgica la sollecitazione che ha portato al sisma in alta toscana di M5.3 del Giugno 2013
    http://i.minus.com/iblsfFkC3Pa7Jw.gif

    Un saluto professore,
    Michele Casati





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    1. Il 20 gennaio in tutto il mondo ci sono stati centinaia di eventi registrati, per una energia sismica complessivamente rilasciata pari a 1.36E+021 erg, il terremoto del Matese ha contribuito per solo 8.91E+017 ovvero per meno di 1 su 1528. Cosa lo renderebbe speciale?

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    2. Io non ho parlato di evento "speciale". Ho solo relazionato un "evento locale" sul territorio italiano con la sola e contemporanea ristrutturazione dei campi di pressione.

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    3. ... ma sarebbe come dire allora che tutti gli altri eventi che hano rilasciato 1500 volte più energia devono essere correlati con cambiamenti della pressione atmosferica, possibilmente proporzionalmente maggiori di quello del Matese. Altrimenti l'evento del Matese diventa speciale e segue una regola tutta sua, oppure è un puro caso avere un terremoto in una zona dove cambia la pressione atmosferica. Tra l'altro, la pressione atmosferica è una frazione del carico litostatico: quella atmosferica alla superficie è 101 kPa, il carico litostatico a 10 km è circa 300 MPa, ovvero 3000 volte maggiore. La variazione di qualche millibar alla superficie corrisponde a un milionesimo del carico litostatico. Le maree terrestri causano due volte al giorno variazioni di carico molto maggiori, senza essere correlate ai terremoti.

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    4. Essere correlati con la ristrutturazione dei campi di pressione e quindi cambiamenti nelle forme di circolazione atmosferica non vuol dire che quest'ultime maree atmosferiche triggerino gli eventi sismici. Può benissimo essere alltra fonte o variabile che inneschi sia i cambiamenti atmosferici che quelli sismici.

      Vedi ad esempio gli studi di Alexander Sytinskaya oppure molti altri.
      http://daltonsminima.altervista.org/?p=27624

      Descrivere le dinamiche geologiche con la tettonica a zolle solo ed esclusivamente da un punto di vista meccanicistico, credo che sia limitativo e fuorviante, quando innumerevoli studi evidenziano una relazione con dinamiche elettromagnetiche, particellari, ionosferiche o che riguardano la magnetosfera terrestre.

      Saluti,
      Michele Casati

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    5. L'articolo citato mi sembra un po' confuso. Se si dice che "durante i terremoti (± 2 giorni) sono presenti processi di alimentazione inusuale per l’atmosfera", qual'è la causa e quale l'effetto, dato che un fenomeno può avvenire sia 2 giorni prima che fino a due giorni dopo l'altro?
      Per inciso, la teoria dei terremoti ha da tempo abbandonato l'approccio meccanicistico a favore della teoria della criticità auto-organizzata.

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    6. Innanzituto stiamo parlando di processi multipli parametrici interni alla Terra e che molto probabilmente sono collegati a fattori "esogeni" al nostro pianeta.
      ± 2 giorni, chiramente non è possibile calcolare con precisione e prevedere gli eventi sismici o mareali atmosferici, con la leggi fondamentali della fisica a causa della enorme complessità fisica del problema, ma richiede anche una dettagliata conoscenza di un sacco di altre cose.
      Adesempio, Il Dott.Sergei Pulinets è stato molto chiaro in merito, vedi il coinvolgimento delle temepeste geomagnetiche con gli accadimenti sismici.

      http://www.larouchepub.com/other/interviews/2011/3816multiparam_quake_forecast.html

      Cit. :
      "La correlazione tra attività solare e geomagnetica con le attività sismiche è un compito molto difficile. Perché statisticamente, alcune persone mostrano l’esistenza di correlazione, mentre altre dimostrano che non vi è una correlazione. Uno studio molto attento di questo deve essere effettuato. Ma posso confermare, che molto spesso accade, che una tempesta geomagnetica è molto vicina ad un terremoto, ma non possiamo affermare che la tempesta geomagnetica si verifica in contemporanea al terremoto. A volte le tempeste geomagnetiche si verificano uno, due giorni prima del terremoto"

      La strada è aperta, anche se molto complessa.

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    7. Conosco il Prof. Pulinets ed i suoi coautori italiani. Purtroppo al momento il tasso di falsi allarmi del metodo da loro proposto è tale da renderlo inapplicabile. Il stito del progetto PreEarthquake non ha riportato nessun risultato che possa fare pensare ad una relazione causa effetto. Il problema è che i terremoti e le tempeste magnetiche sono oggetti abbastanza frequenti per rendere indimostrabile una correlazione.

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  3. E' corretto pensare da parte di un profano della materia che è un bene che ciò sia avvenuto in momenti diversi e non tutto insieme? In base alle sue conoscenze della zona, quanto il rischio di dissesto idro-geologico della Piana di Alife potrebbe assommarsi alle criticità di un sisma di forte magnitudo? Si corrono rischi di liquefazione dei terreni?

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  4. Tra il 22 e 23 solo 4 scosse inferiori a Mg 2, è nella norma secondo lei questa cosa?

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  5. La "norma" per i terremoti si giudica sul lungo periodo. Una scossa di magnitudo 2 in più o in meno non significa nulla

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  6. Buonasera professore, pare che il Matese sia tornato in letargo anche se è troppo presto per cantare vittoria

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