Ieri all'alba c'è stata l'ennesima scossa della sequenza del Pollino, di magnitudo 3.5 molto ben avvertita dalla popolazione. come già detto in precedenti post a maggio e a giugno, in occasione di altre scosse sopra magnitudo 3 la sequenza del Pollino non si è mai fermata ed anzi negli ultimi due mesi ha interrotto la lenta tendenza discendente del tasso di attività, riportandosi ai livelli dell'estate di due anni fa.
Qui sotto il consueto grafico "della febbre" con il tasso di eventi di magnitudo > 1.5 mediato sulle 24 ore.
Ulteriori considerazioni sulla sequenza e sul comportamento della popolazione li trovate sull'edizione odierna del TGRdal minuto 03:53.
Una buona notizia viene da un recente studio di colleghi INGV. Sembra ormai sempre più chiaro che sebbene nella zona di Castrovillari sia sempre presente il rischio posto da una faglia capace di magnitudo 6.5, nella zona tra Mormanno, Rotonda e Viggianello i terremoti storici sono stati ridimensionati e quelli che erano noti come danni dovuti a forti scosse singole sembrano dovuti a lunghe sequenze come quella che stiamo vedendo o come quella del 1998, con molte scosse più deboli attorno ad un evento principale di magnitudo >5 ma che non raggiunge mai magnitudo 6.
Seismologists on trial in Italy
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From Nature News blog:
Italian seismologists to be tried for manslaughter - May 25, 2011
*Posted on behalf of Nicola Nosengo*
Six Italian seismologists an...
Scusi prof. ma nello studio dell'INGV reso pubblico attraverso il loro blog, pare che il terremoto ridimensionato dovrebbe essere quello avvenuto nella faglia di Castrovillari del 1693, quindi non Rotonda e zone limitrofe.
RispondiEliminaI danni maggiori si erano avuti nella zona più a nord, e questo studio completa una serie sui terremoti del Pollino (1708 ed altri) già pubblicata da INGV: http://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/quaderni-di-geofisica/archivio/copy2_of_quaderni-di-geofisica-2010/2011-12-14.9086111089 e http://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/quaderni-di-geofisica/archivio/copy2_of_quaderni-di-geofisica-2010/2011-12-14.0942204621. Insomma, sembra sempre più marcata la differenza tra gli studi paleosismologici e qulli storici, con i primi che propongono un evento molto più forte di quelli di cui si è avuta notizia storica. Probabile che altro potrebbe uscire da ulteriori studi storici, fino a metà degli anni 2000 il catalogo storico per la zona era molto più povero
RispondiEliminaBuongiorno Professore.
RispondiEliminaSono OT, ma sono curioso di chiedere se ha novità sullo sciame eugubino. È vero che da 1000 scosse/mese siamo scesi a 600, ma si sono attivate aree a SW della città finora silenti ....