venerdì 26 ottobre 2012

Terremoto magnitudo 5 sul Pollino

Stanotte la sequenza sismica del Pollino ha stabilito un nuovo valore di magnitudo massima superando per la prima volta la soglia di magnitudo 5.
La scossa è stata seguita da numerose scosse di assestamento come si vede dal sismogramma della stazione sismica di Matera:

La scossa di questa notte porta con sè una buona ed una cattiva notizia.
La cattiva è che il tasso di produttività della sequenza è ancora aumentato, raggiungendo diverse centinaia di scosse M>1 per 24 ore, ed il tempo che passa tra due eventi principali della sequenza si è ancora accorciato, come si vede dal grafico qui sotto:

La buona notizia è che la popolazione ha reagito molto bene, mettendo a frutto il lavoro di informazione fatto durante un anno dai volontari di Protezione Civile. Non dimentichiamo che la campagna Terremoto: io non rischio del 13/14 ottobre è stata conclusa dal Capo Dipartimento di Protezione Civile proprio a Rotonda.
Ieri sera, prima della scossa il TGR della Basilicata ha mandato in onda un servizio proprio da Rotonda dove i cittadini ed il loro sindaco mostrano di avere ben compreso come comportarsi prima e durante un terremoto per ridurne le conseguenze.




10 commenti:

  1. Se non ricordo male lei tempo fa scrisse che la presenza di uno sciame sismico aumenta leggermente la probabilità che si verifichi un forte terremoto, rispetto alla situazione normale, ma in assoluto la probabilità rimane bassa. In ogni caso la probabilità non diminuisce, per cui sostanzialmente non è vero che lo sciame sismico sia un fatto positivo perché l'energia si starebbe scaricando poco a poco, infatti l'energia scaricata in un forte terremoto è molto maggiore della somma delle energie di tanti piccoli terremoti. E' corretto?

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  2. Si, è così.
    La Commissione Grandi Rischi nelle scorse settimane aveva anche quantifcato queste possibilità, che sono passate dall'ordine di 1 su 100.000 a 1 su 1000. Quindi la probabilità di un forte evento aumenta di 100 volte ma rimane comunque su valori bassi.
    L'evento di ieri dovrebbe imporre un ricalcolo di queste probabilità.
    La magnitudo massima prevista per il Pollino è 6.5, il che significa che per scaricare tutta l'energia associata ci vorrebbero un centinaio di terremoti come quello di ieri.

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  3. Il ricalcolo delle probabilità ci direbbe che la possibilità di un evento forte è aumentata ancora un po'? Scusi la domanda forse ingenua, ma sono ignorante in materia e non sono sicura di aver compreso bene.

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  4. Se posso, vorrei far notare la normativa antisismica italiana, recepimento delle norme europee progetta ad 1 sisma, e non a n>1 sismi. Ciò significa che nelle ipotesi di 100 sismi di magnitudo 5 che scaricano un sisma di magnitudo 6.5, non è così certo che edifici progettati per magnitudo 7 resistano.
    Facciamo un esempio con i materiali: l'acciaio FE360 resiste ad una tensione di 360 MPa limite al quale c'è rottura. Ma anche un uomo con molta meno forza (incapace di sviluppare 360 MPa di tensione) può rompere una barretta di acciaio/ferro. Basta semplicemente che la pieghi in un verso e nell'altro (ciclo di carico) e dopo un certo numero di cicli di incrudimento questa si romperà.

    Quindi: è molto importante attuare nel Pollino un sistema veloce di verifica delle abitazioni per valutare i danni creatisi fino ad un certo numero di sismi inferiori che hanno subito, poichè la ripetizione anche di sismi anche di magnitudo inferiore per cumulo dei fenomeni plastici potrebbe ridurre la sicurezza strutturale.

    PS: sono ingegnere civile ed effettivamente non trovo molto lavoro (anzi a dire il vero studi professionali dalla crisi del 2008 non assumono nemmeno più con stage o tirocini a 0-200 euro mese per tempi di 6 mesi). L'opinione sulla question però è espressa indipendentemente dalla possibilità di rilancio del settore. Non mi assumo nemmeno la responsabilità per omicidi preterintenzionali o colpe dirette laddove ognuno è libero di fare ciò che vuole (tra l'altro a questo messaggio con username anonimo non viene riportato nè timbro nè firma). Ognuno verifichi questo ragionamento come meglio crede e abbia responsabilità sulle sue azioni.

    PS2:nell'esemplio del Fe360 tralascio per semplicità tutte le disquisizioni tecniche sul limite di cicli che possono essere eseguiti su acciaio e ferro. L'esempio serve solo per far comprendere il concetto di rottura per fatica di un materiale.

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    1. Il problema sollevato è corretto. Se tra X giorni ci fosse un terremoto di magnitudo 5.8 o peggio sul Pollino, alcuni edifici potrebbero mostrare una resistenza inferiore alle attese dovuta ai lievi danni riportati ieri (questo dovrebbe valere di più per le murature che per il cemento armato).
      Però, l'altro lato del dilemma ci impone di considerare i disagi che subirebbe chi, in alta montagna e con l'inverno alle porte, fosse costretto a lasciare la propria abitazione funzionale, riscaldata e con i servizi a posto in attesa di un evento che potrebbe capitare tra decine o centinaia di anni.
      Per essere pratici, dopo un terremoto come quello di ieri la sequenza non potrà essere considerata conclusa per svariati mesi. Non stiamo parlando di evacuare per una pioggia che fra 10 ore è finita.

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    2. uno studio piò approfondito della questione potrebbe essere fatto con un po' di ricerca... ma sarà da aspettare che accorpino gli enti.

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  5. Caro Q.
    Lanci il sasso e tiri indietro la mano? Che brutto vizio italico...

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  6. Terremoto Pronostico

    http://lurrikara.blogspot.com.es/

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    1. Bel sito. Fa vedere come (a seconda della magnitudo) un cifra compresa tra il 50% ed il 43% dei terremoti capiti in un periodo "dai tre giorni prima a tre giorni dopo della luna nuova o della luna piena". Ovvero 2x(3+1+3)=14. Esattamente il 50% della durata del ciclo lunare. Quindi perfettamente a caso.

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